Trovati 14 risultati per "Ario"
«Chi non scomunica Ario, Eunomio, Macedonio, Apollinare, Nestorio, Eutiche, e Origene, insieme ai loro empi scritti e tutti gli altri eretici, condannati e scomunicati dalla santa chiesa cattolica e apostolica e dai quattro predetti concili, e chi ha professato o professa dottrine simili a quelle degli eretici che abbiamo nominato e persiste nella propria empietà fino alla morte, sia anatema» Tags: Scomunica di Ario, Scomunica di Eunomio, Scomunica di Macedonio, Scomunica di Apollinare, Scomunica di Nestorio, Scomunica di Eutiche, Scomunica di Origene
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«Anzitutto venne presa in esame, alla presenza del piissimo imperatore Costantino, l'empietà e la perversità di Ario e dei suoi seguaci. All'unanimità abbiamo deciso di condannare la sua empia dottrina e le espressioni blasfeme con cui si esprimeva a proposito del Figlio di Dio: sosteneva infatti che questi veniva dal nulla e che prima della nascita non esisteva, che era capace di bene e di male, insomma che il Figlio di Dio è una creatura. Il santo concilio ha condannato tutto ciò, non volendo nemmeno ascoltare questa empia e folle dottrina, né le parole blasfeme» Tags: Ario, Condanna dell'arianesimoH. Denzinger, Enchiridion Symbolorum, n°130 |
Bonomi, 2010
G. Chimirri tratta l'argomento dell'«uomo tessile», ovvero dell'uomo che si veste, definendo il vestiario come un prolungamento dei «confini epidermici del suo corpo» per trascendere la propria dimensione meramente animale: per affermare in modo visibile ed esteriore il proprio Io, la propria interiorità.
Il vestiario abbellisce il corpo biologicamente inteso esprimendone la dignità umana e quindi spirituale. Tags: Vestiario, Vestiti, Uomo tessile |
«se bisogna esprimersi concisamente, le sostanze da cui è composto il Salvatore sono una e un’altra, dal momento che l’invisibile non è la stessa cosa del visibile e ciò che è al di fuori del tempo non si identifica con quello che è soggetto al tempo, ma non vi sono uno e un altro: non sia mai! Ché le due sostanze diventano un essere solo per mezzo della loro mescolanza, dato che Dio si incarna e l’uomo diventa divino—o comunque lo si voglia definire. Io dico una sostanza e un’altra nel significato opposto a quello che si applica alla Trinità. Nell’ambito della Trinità, infatti, vi è uno e un altro, perché noi non dobbiamo confondere le ipostasi, ma non una e un’altra sostanza: una cosa sola, infatti, sono i Tre, e la medesima, quanto alla natura divina» Tags: Linguaggio cristologico, Linguaggio trinitario |
Bologna 2007
«L’amore non è un attributo di Dio in mezzo a tanti altri, ma tutti gli attributi di Dio sono attributi dell’amore. Senza dubbio quest’affermazione non si giustifica in tutto il suo rigore se non nella meditazione del mistero trinitario. Ma allora essa appare come l’ultimo approdo di quella pienezza dell’essere che affermano i filosofi. Dio non è amore come è giustizia, santità, luce, potenza. È l’amore che è santo, giusto onnipotente. Dio non è l’Onnipotente che ama, come se l’amore temperasse o è perlomeno orientasse la sua potenza; egli è l’Amore la cui potenza infinita conduce, sempre più in là nel suo slancio creativo, alla morte […] e il perdono, gratuita suprema» Tags: Amore di Dio, Attributi dell'amore trinitario |
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