«Chi, dunque, si applica alla lettura della Sacra Scrittura, apprenda le parole dall’Antico Testamento, ma contempli nei Vangeli il Signore che è divenuto come un uomo: Il Logos – dice infatti la Scrittura – si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi. Egli divenne uomo, ma non sia avvicinò ad un uomo: lo si deve tenere presente per evitare che gli empi, cadendo in questo errore, ingannino delle persone e che queste credano che, come nei tempi precedenti il Logos discese su ciascuno dei santi, così anche adesso il Logos sia disceso in un uomo a santificarlo e che si sia manifestato come nei casi precedenti. Se le cose stessero così, ed egli si fosse soltanto manifestato in un uomo, non ci sarebbe nulla di cui stupirsi, né coloro che vedevano ciò si sarebbero meravigliati dicendo: “Da dove viene costui?” e: “Perché tu che sei un uomo, ti fai Dio?” Essi sarebbero stati abituati a simili fenomeni, sentendo che il Logos del Signore si era accostato a ciascuno dei profeti. Ora però, poiché il Logos di Dio, tramite il quale tutte le cose furono fatte, sopportò di divenire anche Figlio dell’uomo e si umiliò assumendo la forma di servo, per questo per i giudei è scandalo la croce di Cristo, mentre per noi Cristo è potenza di Dio e Sapienza di Dio. Il Logos – come disse Giovanni – si fece carne: la Scrittura ha, infatti, l’abitudine di indicare l’uomo col nome di “carne”, come dice per bocca del profeta Gioele: Effonderò del mio Spirito su ogni carne, e come Daniele disse ad Astiage: Io non adoro degli idoli fatti dalle mani degli uomini, ma il Dio vivente, che ha creato il cielo e la terra, ed ha potere su ogni carne, sia egli che Gioele identificano la carne con la razza umana» Tags: Incarnazione del Verbo, Logos fatto uomo, Incarnazione del Logos, Incarnazione del Figlio |