«Il testo inizia con una sorpresa, perché introduce un animale specifico, non nominato prima, il "'serpente"' (n????), che ha un ruolo decisivo nel racconto (vv. 1.2.4.13.14). Il narratore dice che "'era il pił astuto fra gli animali della campagna creati da Dio"' (v. 1), e questa indicazione iniziale suggerisce di interpretare tutta la vicenda come un confronto sapienziale, tra l'"'astuzia"' ? che esprime una qualitą apprezzabile, con un risvolto perņ di sotterfugio e inganno ?, e l'"'intelligenza"' o "'sapienza"', qui non verbalizzata, proprio perché, pur essendo una dotazione dell'essere umano (Pr 2,2-3; 3,13; 4,1.5.7; Sir 14,20-21; 17,4-5) ? quale capacitą di riflettere, discernere e scegliere il bene ? essa č purtroppo assente, con conseguenze drammatiche.
Il narratore, in realtą, fa notare, con un gioco di parole suggestivo, che da un lato vi č un "'personaggio"' "'astuto"' (??rūm) (v. 1) e di fronte a lui due esseri "'nudi"' (??rūmmīm) (Gen 2,25). Se la nuditą senza vergogna (Gen 2,25) poteva essere interpretata come innocenza e persino come intimitą d'amore tra uomo e donna, qui essa suggerisce una vulnerabilitą non fisica, ma intellettuale e morale, una debolezza che diventerą palese agli occhi stessi degli umani dopo il peccato (v. 7)» Tags: Serpente, Nahas, Eden |