«E così coloro che prediligono la calma meditazione delle cose divine e rifuggono dalla fatica e dalle difficoltà dell’azione, non ritenendosi capaci di esercitare il ministero attivo in modo irreprensibile, vorrebbero, se fosse possibile, che i santi Apostoli e gli antichi predicatori della verità risuscitassero per affrontare ancora l’iniquità dilagante, a causa della quale si è raffreddato il fervore della carità. Ma, a nome di coloro che già sono usciti dal corpo e si sono spogliati della tunica della carne (benché da essa non siano separati per sempre), la Chiesa risponde: Ho deposto la tunica, come posso rimettermela? Un giorno essa riprenderà questa tunica, e, in coloro che ne sono stati spogliati, la Chiesa si rivestirà della carne; non però adesso, adesso che occorre riscaldare coloro che sono freddi; ciò accadrà soltanto quando risorgeranno i morti. Trovandosi perciò in difficoltà per mancanza di predicatori, e ricordando quei suoi membri, sani nella dottrina e santi nei costumi ma ormai spogli del loro corpo, la Chiesa geme e dice: Ho deposto la tunica, come posso rimettermela? Come possono, ora, rivestirsi della carne di cui sono state spogliate quelle mie membra che, annunciando fervidamente il Vangelo, riuscirono ad aprire la porta a Cristo?» Tags: Vita attiva, Vita contemplativa |